Se vi chiedessi di dirmi il nome di una donna del passato dal carattere forte e volitivo, a chi pensereste? A Cleopatra? A Giovanna D’Arco? Beh, sicuramente loro sono fra le più note. Ma permettetemi di citarvi di una signora un po’ meno conosciuta, si chiama Maria Mancini (1639 – 1715). Il nome non vi dice niente? Nessun problema. Magari vi aiuto nominando il cardinale Mazzarino. Decisamente più familiare, vero? Dunque Maria non è altro che una delle nipoti del cardinale braccio destro del re di Francia. Nasce a Roma in un caldo giorno di fine agosto, sotto il segno della Vergine. Suo padre era un barone dedito all’astrologia e alla negromanzia; forse saranno proprio gli interessi paterni a spingere la giovane ed intelligente Maria a scrivere un paio di trattati di astrosofia. Ancora ragazzina si trasferisce con la famiglia a Parigi, su idea della madre; ovviamente lo scopo è accasare le fanciulle nel migliore dei modi. Ebbene Maria (che ora si fa chiamare Marie) fa bingo entrando nelle grazie nientemeno che del Re di Francia, Luigi XIV. Si vocifera che abbiano una relazione che vada ben oltre l’amicizia. In realtà non è così. Il rapporto con il re è puramente platonico, solamente un’affinità elettiva. Tuttavia i pettegolezzi non cessano e Marie agli occhi della madre appare come una “combinaguai”, complice pure un oroscopo che conferma l’idea: la cosa migliore per Marie è di finire in convento. Ma questo non accadrà mai.
Marie torna in Italia (quindi da ora riprenderò a chiamarla Maria) per sposare Lorenzo Onofrio Colonna, il quale si sorprende nello scoprire che la giovane sia ancora illibata. Ah i pettegolezzi! Ora, immaginate la situazione. Una giovane e bastevolmente piacente donna dedita alla mondanità della corte francese viene sbattuta nella città dei papi, in cui, proprio in quel periodo vige un certo rigorismo: non di certo la situazione ideale per far colpo sulla donna che ami. Ma…cosa non si fa per la propria dolce metà! Lorenzo Onofrio non esita a riproporre il fasto delle corti francesi (se andremo insieme a palazzo Colonna potrete capire meglio cosa intendo), organizzando eventi teatrali ed intrattenimenti vari per allietare le giornate dell’esuberante moglie. La quale indulge in scollature provocanti, girando da sola per le strade della città. Durante il carnevale poi, tutti travestimenti che alludano a donne emancipate, realmente esistite e non, sono i suoi. Insomma, non esattamente ciò che si addice ad una buona madre di famiglia. Già perché lo scopo principale per una donna all’epoca era figliare. E Maria di figli ne avrà 3. So già a cosa state pensando: oggi avere 3 figli è una follia, all’epoca erano pochini. Ebbene la nostra amica capisce che a lei di sfornare pargoli non va più e potremmo anche immaginarne la ragione: a quel tempo gravidanze e parti non erano esattamente una passeggiata di salute. Dunque ne parla con il marito, il quale ovviamente non approva e vorrebbe averne ad oltranza. I rapporti fra i due si fanno tesi, Maria teme addirittura di essere assassinata ed è per questo che matura una decisione: scappare. Sì, ma come? Travestendosi da uomo, insieme alla sorella e imbarcandosi per tornare in Francia, dove spera di essere accolta, chissà, dal suo primo platonico amore.
Ma voi credete forse che un uomo dall’orgoglio ferito resti a guardare senza fare nulla? Nient’affatto. L’affronto perpetratogli da Maria fa sì che Lorenzo Onofrio subisca un paio di umiliazioni nella vita pubblica. E così egli si adopera per far sì tutte le corti d’Europa chiudano la porta in faccia alla sua ex moglie. Ciononostante Maria non tornerà mai più in Italia se non da morta. Nel caso vogliate farle un salutino la trovate nella chiesa del Santo Sepolcro di Pisa.
E voi? Cosa avreste fatto al suo posto? Sareste rimaste al fianco di vostro marito o avreste inseguito la vostra libertà?